lunedì, gennaio 12, 2009

Il Volto

Leggendo "Body Art" di DeLillo, un piccolo libricino di appena 100 pagine, si rimane colpiti da come nei primi capitoli sia tangibile la monotonia, la routine tra una moglie ed un marito. Il rapporto tra l'uomo e la donna è sempre stato al centro di molte opere e rappresenta un difficile puzzle di compromessi, comprensioni, ipocrisie, silenzi e solitudine (basti ricordare "Scene da un matrimonio" di Bergman, oppure all'estremo "Eyes wide shut" di Kubrick trasposizione cinematografica di "Doppio sogno" di Arthur Schnitzler). Già i normali rapporti interpersonali sono scanditi da un senso di incomprensione, disagio, che ci porta a pensare che forse siamo veramente delle isole che ogni tanto si incontrano per avere una parvenza di socialità, rinchiusa nelle forme e nelle convenzioni che la società ci richiede.
L'uomo è un "animale sociale" diceva Aristotele. Oggi tutti questi Social Network sembrano dare ragione al filosofo greco, eppure la ricerca di amicizia, il stringere legami a distanza con persone mai viste, è l' esigenza umana di avere contatti con altre persone. Attorniarsi di amici ci rende sicuri di noi, ci dà la possibilità di vivere felicemente non soffermandosi sulle nostre miserie, cosa che faremmo in solitudine.
C'è un bisogno nell'uomo di comunicare, socializzare, vivere le relazioni, eppure sembra sempre che tutto sia così artefatto, poco autentico, poco spontaneo. Tutto è scandito dai ritmi imposti dal conformismo e forse Facebook e tutti i blog, questo compreso, non sono altro che un estremo tentativo di non rimanere soli pur sapendo che è questa la nostra tendenza.
"Prese la faccia tra le mani, guardandolo fisso. Cos'aveva significato quel gesto la prima volta, la prima volta che una creatura pensante aveva guardato negli occhi, in profondità, un'altra creatura? C'erano volute centinaia di migliaia di anni perchè questo accadesse, o era stata la prima cosa che avevano fatto, gli esseri umani, un'esperienza trascendente, la cosa che li aveva resi superiori, che li aveva resi moderni, lo sguardo che dimostra la solitudine della nostra anima?" (pag.70)
Cosa significa guardarsi negli occhi? Alzare lo sguardo da terra, guardare nel luogo più oscuro, dove la luce entra ed acceca ogni possibilità di vedere oltre.