venerdì, giugno 02, 2006

Sull'opera di Pasolini - II

Nella poesia La passione, Cristo viene immortalato sul crocifisso con il suo corpo umano e nonostante la poesia sia stupenda nella sua lettura completa, ne trascrivo qui la prima parte:
(Tratto da Bestemmia - Tutte le Poesie, ed. Garzanti)
Cristo nel corpo
sente spirare
odore di morte.
Ah che ribrezzo
sentirsi piangere!
Marie, Marie,
albe immortali,
quanto dolore...
Io fui fanciullo
e oggi muoio.
(Vol. I - pag. 291)
L'umanità di Cristo, che Pasolini cerca di trasmetterci, si può anche ritrovare nel suo film Il Vangelo secondo Matteo in cui i volti degli apostoli, della Madonna e dello stesso Gesù sono segnati dal lavoro e dal tempo.
Lo stesso Cristo, non più contaminato dagli stereotipi di bellezza moderna, risulta possedere una carica espressiva più incisiva e sincera.
Anche per chi non è credente, o non "nel senso restrittivo e condizionante della parola", Cristo possiede un forte carisma perchè, nonostante si possa non credere nella sua natura divina, possiede una umanità che travolge, è una persona che è andata controcorrente, ha sfidato i potenti per portare avanti un ideale di uguaglianza e libertà.
Certo i cattolici replicheranno dicendo che la sua grandezza è amplificata dal fatto che tale umiltà e spirito di sacrificio è presente nel figlio di Dio esaltandone quindi la propria portata e che vedere in Cristo semplicemente un uomo è una visione vicina all'eresia di Teodato di Bisanzio.
Non sono un teologo nè credo di poter mai destreggiarmi tra dimostrazioni o confutazioni, a me interessano le azioni ed i messaggi che perdurano nel tempo e credo che, anche per un non cattolico, il messaggio di cui Cristo si è fatto portavoce con la sua vita, sia di validità universale.
Non volendo prolungare oltre il discorso che sarebbe troppo vasto e fuori luogo, concludo ricordando un passo del bellissimo Cristo si è fermato ad Eboli di Carlo Levi:
Ma in questa terra oscura, senza peccato e senza redenzione, dove il male non é morale, ma é un dolore terrestre, che sta per sempre nelle cose, Cristo non é disceso. Cristo si é fermato ad Eboli.
Forse le questioni teologiche, che con fine intelligenza trattano dei significati più profondi dei simboli e dei segni della divinità, a volte sono avulse dal mondo reale in cui la consolazione di un mondo migliore futuro si scontra con la sofferenza presente dove ormai il sole non scalda più!

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