giovedì, luglio 05, 2007

Vergogna

Lo scrittore sudafricano J.M. Coetzee, premio Nobel per la letteratura nel 2003, nel suo libro "Vergogna" racconta la storia di un professore universitario, David Lurie, vecchio eroe, che cerca di difendere un'idea, la propria libertà di venire assediato da Eros, al prezzo di perdere il proprio posto di lavoro, di infangare il proprio nome. Dall'altro vi è la figlia, Lucy, che pur di non abbandonare la propria vita, quella che si è costruita con sacrificio e passione, decide di farsi proteggere da un ambizioso fattore che la vede, come tutti del resto, come un'intrusa.
Il peso che Lucy, eterno femminino, doppiamente intrusa (come donna e come bianca in un mondo maschilista e nero) deve subire è alto. Vi è un'analisi sociale sul contrasto tra due culture, quella sudafricana e quella dei bianchi, in cui i secondi devono espiare la colpa dei loro padri, colonizzatori e sfruttatori.
Per l'argomento trattato (l'amore che scandalizza) si può vedere una vicinanza con "La macchia umana" di Philip Roth dove il professore deve combattere con la falsità e poi con il pregiudizio. Interessante come in "La Macchia Umana" la donna con cui il professore inizia una relazione si chiami Faunia, indicando già nel nome il proprio diretto contatto con la passione, la carnalità, la terra, cosa che anche "l'amante" di Lurie possiede. Faunia trova conforto nella cornacchia che ha addosso quella macchia in cui si rimane irrimediabilmente intrappolati quando si ha un contatto con l'uomo, quel "peccato originale" che è l'umanità, mentre Laurie riscopre la pietà nel vedere i cani uccisi dalla veterinaria con cui collabora.
Il contatto con gli animali, la cornacchia (nel libro di Roth) e i cani (nel libro di Coetzee), con la loro "esistenza autentica" permette ai protagonisti di sentire pienamente il sentimento della pietà anche per se stessi, così da percepire più intensamente la propria miseria.