L'opera di Pynchon - I
Thomas Pynchon è sicuramente uno degli autori americani più apprezzati e che maggiormente ha influenzato la scrittura contemporanea. Famoso non solo per le sue opere ma anche per la sua leggendaria riservatezza, ha scritto diversi romanzi alla base dei quali si trova sempre il complotto, l'intrigo.
Attraverso la sua scrittura Pynchon produce un effetto straniante sul lettore che si ritrova catapultato in un mondo complottista, pieno di intrighi di cui si sente un tassello e percepisce quel senso di smarrimento che gli stessi personaggi di Pynchon sentono sulla loro pelle.
A partire da "V.", Pynchon ci ha donato romanzi sempre molto "entropici" in cui moltissimi personaggi ruotano intorno alla narrazione, comparse, attori principali, antagonisti, tutti secondo uno schema che ci appare sempre confuso eppure racchiude un ordine ben preciso e che risponde a delle motivazioni stilistiche ed a volte anche simboliche. Muovendosi nello spazio e nel tempo con disinvoltura, la lettura di un romanzo di Pynchon non è cosa facile, perchè si cerca di utilizzare le normali categorie di sequenzialità, di cronologia che puntualmente il Nostro elude per creare un affresco vorticoso che rappresenta in maniera perfetta il mondo consumistico / industriale in cui viviamo fatto non di linearità ma di vortici separati che nel loro frenetico girare si incontrano.
La sua profonda ironia, il suo sottile sarcasmo si esprime anche nei confronti del lettore che sembra quasi voglia prendere in giro cambiando sempre punto di vista, nascondendo alcuni particolari, portandolo nei meandri più oscuri della mente umana, in quell'angolo buio che rappresenta il proprio io.
L'opera di Pynchon, per la ricchezza di tematiche e di stili, la varietà della lingua utilizzata, la profonda indagine dell'uomo, la grande erudizione, i diversi piani di lettura, è disarmante tanto da renderne difficoltosa una qualsivoglia descrizione.
Bisogna farsi trasportare dalle sue pagine per comprendere pienamente di cosa si parla ed io cercherò nel mio piccolo di scrivere di volta in volta qualche appunto su alcune sue opere che ho letto.
Attraverso la sua scrittura Pynchon produce un effetto straniante sul lettore che si ritrova catapultato in un mondo complottista, pieno di intrighi di cui si sente un tassello e percepisce quel senso di smarrimento che gli stessi personaggi di Pynchon sentono sulla loro pelle.
A partire da "V.", Pynchon ci ha donato romanzi sempre molto "entropici" in cui moltissimi personaggi ruotano intorno alla narrazione, comparse, attori principali, antagonisti, tutti secondo uno schema che ci appare sempre confuso eppure racchiude un ordine ben preciso e che risponde a delle motivazioni stilistiche ed a volte anche simboliche. Muovendosi nello spazio e nel tempo con disinvoltura, la lettura di un romanzo di Pynchon non è cosa facile, perchè si cerca di utilizzare le normali categorie di sequenzialità, di cronologia che puntualmente il Nostro elude per creare un affresco vorticoso che rappresenta in maniera perfetta il mondo consumistico / industriale in cui viviamo fatto non di linearità ma di vortici separati che nel loro frenetico girare si incontrano.
La sua profonda ironia, il suo sottile sarcasmo si esprime anche nei confronti del lettore che sembra quasi voglia prendere in giro cambiando sempre punto di vista, nascondendo alcuni particolari, portandolo nei meandri più oscuri della mente umana, in quell'angolo buio che rappresenta il proprio io.
L'opera di Pynchon, per la ricchezza di tematiche e di stili, la varietà della lingua utilizzata, la profonda indagine dell'uomo, la grande erudizione, i diversi piani di lettura, è disarmante tanto da renderne difficoltosa una qualsivoglia descrizione.
Bisogna farsi trasportare dalle sue pagine per comprendere pienamente di cosa si parla ed io cercherò nel mio piccolo di scrivere di volta in volta qualche appunto su alcune sue opere che ho letto.